Parola agli esperti: Roberto Francese
Roberto è stato uno dei primi miei contatti da quando ho iniziato l’avventura di CRAsecrets con l’alias Italo CRA. Ricordo che ci siamo sentiti tante volte, cercavamo di darci consigli a vicenda, finchè un giorno quando lavoravo in WCT era arrivato un nuovo CRA dall’Inghilterra, che era proprio Roberto Francese. Poi ci siamo conosciuti durante un meeting a Belgrado. Ho scoperto che era anche mio collega in ICON.
Roberto, cerca di sintetizzarci la tua carriera.
Sono Roberto, sono CRA senior e ho un’esperienza pluriennale estera che comprende 3 anni negli Stati Uniti, 1 anno in Germania, 1 anno in Olanda e 5 anni in Inghilterra. La mia carriera da CRA è iniziata perché nell’ospedale in cui lavoravo come corsista specializzando in Biochimica Clinica e Medicina di Laboratorio mi chiesero se ero disponibile a fare lo Study Coordinator per l’inserimento dei dati dei trial clinici di cui si occupava la mia unità di Ematologia. Quindi ho iniziato come Study Coordinator e successivamente, essendo un’unità che forniva dati clinici su biomarker e consensi informati anche per studi di genomica, ho deciso di acquisire la laurea in Biotecnologie di I livello. Su questo poi ho iniziato la mia carriera di Junior CRA per studi no profit a livello regionale con responsabilità su studi multicentrici nazionali, che riportavano al mio centro di Torino. Sulla base di questo lavoro, che è stato apprezzato dal mio PI e da parte delle aziende farmaceutiche (Celgene, Novartis e Pfizer) ho avuto la proposta di spostarmi negli Stati Uniti. Lì sono stato responsabile del servizio scientifico, ed ero un liason per studi clinici, data entry, coordinamento di studi clinici e relazione con le CRO. Sono passato poi alla sede olandese, che richiedeva una start up RSU con attività sull’Italia dall’Olanda. La sede olandese mi ha trasferito in Germania e poi ho deciso, sulla base degli alti stipendi, delle ottime referenze e delle ottime opportunità lavorative prospettate dai recruiter, di andare in Inghilterra per fare un periodo limitato. Poi sono diventati 5 anni.
Sono stati anni molto movimentati, infatti consiglio vivamente l’esperienza estera, anche se ci sono dei paletti.
L’esperienza estera dà un vantaggio. Infatti, al momento, il governo italiano riconosce l’esperienza estera come personale altamente qualificato al rientro in Italia. Si ha l’opportunità di rientrare in Italia come CRA altamente qualificato con uno sgravo fiscale pari al 10% dello stipendio lordo per le donne, e 15% per gli uomini. Questo va certificato da parte di un consulente del lavoro. Lo Stato, per 3 anni, vi garantisce una tassazione con pressione fiscale al 10 % e poi nei successivi 5 anni lo Stato fornisce all’azienda un’agevolazione per le assunzioni, tramite il Jobs Act, sulla base del fatto che l’azienda non paga i vostri contributi direttamente, ma li paga lo Stato. Per questo l’azienda ha un’agevolazione fiscale molto appetibile per il momento storico. Questo è uno dei motivi per cui ho scelto di rientrare in Italia, quindi per 8 anni potrò beneficiare di questa legge e di questa agevolazione fiscale, e anche la mia azienda. In questo caso non sarò un costo per loro. Inoltre, il CRA porta introiti utili all’azienda, a differenza di un Project Manager o di un Line Manager.
Questo è già un consiglio, cercare di restare all’estero almeno 2 anni per poter usufruire di questa agevolazione.
La legge si chiama “Legge Vaccaro”. Le risorse umane e i payroll aziendali farmaceutici sono coscienti di questo infatti stanno reclutando personale in Italia.