Si lavora su tutto il territorio britannico o prevalgono i CRA regionali?

Dal vostro punto di vista, si lavora su tutto il territorio britannico o prevalgono i CRA regionali? Come sono organizzati in UK?

Prima di rispondere a questa domanda, mi sono confrontato con una recruiter e con un HR di Docs in India, perché il mondo del recruiter delle CRO è delocalizzato nell’est, soprattutto in India, per i costi di stipendio. La richiesta è tanta, il lavoro è tanto, è difficile pagare un HR inglese perché gli stipendi sono alti, quindi c’è una decentralizzazione. Non vi spaventate se su un annuncio doveste trovare un nome indiano con un numero di riferimento internazionale indiano che vi chiede di lavorare in Inghilterra. Fa parte del Commonwealth, spesso arrivano anche richieste di CRA dall’Australia, perché ce ne sono pochi sia in Australia che in Nuova Zelanda, e fanno anche recruiter in Inghilterra.

La relazione che si instaura tra la ricerca e la domanda trova più riscontro rispetto alla situazione italiana, nel senso che un CV non viene ignorato ma viene preso più in considerazione, perché c’è una necessità enorme di personale medico scientifico nei trial clinici.

Il CRA lavora in tutto il territorio della Gran Bretagna? Quando si sposta?

Questo dipende dalla CRO. Più è piccola la CRO, più il monitoraggio è localizzato a livello regionale. Se uno abita a Londra, è possibile che abbia una decina di ospedali a Londra, con un raggio d’azione di 200 miglia, che sono circa 250 Km.

Sulle grandi CRO non c’è limite, può anche essere richiesto di andare a Dublino, così come Manchester e Liverpool, Glasgow, nelle isole Shetland o nelle Faroe. Negli ultimi 15 anni in Inghilterra si è sviluppato il cosiddetto “telelavoro”, ovvero la chiamata in ospedale per la visita di monitoraggio, la SIV, la visita di chiusura, e si dà al CRA l’opportunità di lavorare da casa per ridurre i costi. Gli uffici sono stati chiusi, e se non sono stati chiusi delle filiali inglesi delle piccole CRO, queste sono delocalizzate nell’interland londinese. Solo le grosse aziende possono permettersi costi di affitto o di gestione dei palazzi della city di Londra o dell’area periferica londinese.

Eventualmente, un CRA dall’Inghilterra può anche andare a lavorare in Irlanda?

Si, perché l’Irlanda fa parte della stessa legislazione regolatoria che è l’MHRA. Ovviamente, UK sta per United Kingdom ed è costituito da 4 country, le nostre regioni: Galles, Scozia, Irlanda del Nord e Inghilterra. Ognuna di queste ha una legislazione di commissione etica locale e sovranazionale, che è l’MHRA per tutte e 4, più una sotto centralizzata nazionale. È un sistema di interazione con le commissioni etiche e con i vari uffici R&D molto più complesso e articolato, ma snello dal punto di vista burocratico e amministrativo, perché vale il “silenzio/assenso”. Non ci sono i tempi lunghi di AIFA, non ci sono le liste S, non ci sono farmaci nella lista autorizzativa, come per esempio l’abiraterone (Zytiga), dove per autorizzare uno studio clinico ci vuole una delibera autorizzativa da parte dell’AIFA.

Non entriamo nei dettagli, ma tu mi hai parlato di Irlanda del Nord. Dublino, che si trova in Irlanda, rientra pure nell’MHRA?

Dublino rientra nella zona EMA, non è MHRA. Per fare un esempio pratico, per chi volesse applicare in GSK, questa ha delocalizzato tutte le attività di ricerca clinica a Belfast, da Manchester e Londra ha spostato tutto per via dei costi. Anche AstraZeneca, ci sono posizioni aperte per GSK e AstraZeneca in Irlanda del Nord.

Rossana hai qualcosa da aggiungere?

Sono d’accordo. Io lavoro per un’azienda medio-piccola. Non ho ancora effettuato visite in Irlanda e Scozia ma molti miei colleghi vanno lì, il lavoro non è regionalizzato, dipende dall’azienda.

Per fare un esempio concreto, Clintec, una CRO molto grossa con sede a Glasgow, ha dei CRA home based a Londra, quindi riduce i costi non regionalizzando il monitoraggio sulla sede.

Su questo sono d’accordo, infatti nel mio ufficio pochissimi CRA sono office based, sono tutti home based. Io lavoro nel sud dell’Inghilterra, e ho colleghi home based a Manchester, a nord e anche in Irlanda. C’è più il concetto di ridurre i costi e lavorare da casa. Anche perché gli stipendi in Inghilterra sono correlati al costo della vita, non pensate di fare la bella vita con 50.000£ lorde, non si fa fatica ad arrivare a fine mese ma gli affitti sono alti.

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